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Quick poll Marche: i marchigiani bocciano le scelte della Regione sulla RU486

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Questa settimana il nostro sondaggio, realizzato da Sigma Consulting in esclusiva per Vivere, affronta due temi molto delicati, quello della pillola RU486, dell'uso che ne verrà fatto nella nostra regione e quello dell'obiezione di coscienza per i medici nei confronti dell'aborto.

"La maggioranza assoluta del campione interpellato - dichiara Alberto Paterniani, direttore di ricerca di Sigma Consulting - non condivide la decisione della giunta regionale di disattendere le recenti indicazioni del Ministero della Salute e di vietare la somministrazione della pillola Ru486 al di fuori del ricovero ospedaliero. La percentuale dei contrari sale al 58% tra gli intervistati sotto i 40 anni, cioè i potenziali utilizzatori diretti o indiretti della pillola abortiva, e raggiunge il 79% tra gli elettori di centro sinistra. I contrari sono sempre in maggioranza tranne nell'elettorato dell'attuale giunta dove, comunque, circa un terzo non condivide la scelta fatta. È poi interessante osservare come tra le donne, di fatto le principali parti in causa, si riduca la forbice tra contrari e favorevoli."

Sono infatti 53 su 100 i marchigiani che bocciano la decisione della Giunta Acquaroli, l'11% è indeciso e il 36% è favorevole. Dati che si ribaltano se si considera solo l'elettorato di Acquaroli (56% favorevole, 33% contrario e 11% indeciso). Molto critici nei confronti di questa decisione, seppur meno che la media dei marchigiani anche i cattolici (47% contrari, 40% favorevoli e 13% indecisi) e le donne (49% contrari, 40% favorevoli e 11% indecisi).

I più critici nei confronti di questa decisione sono quanti lo scorso settembre hanno votato Mangialardi (79% contrari, 16% favorevoli e 5% indecisi). Molto significativo il dato degli under 40%, coloro che di fatto devono davvero confrontarsi con queste tematiche: il 58% è contrario contro il 28% di favorevoli, il 14% è indeciso.

"Su questioni di questo tipo - continua Paterniani - le opinioni sono strettamente correlate al relativo grado d'informazione. Il sondaggio, per esempio, mostra chiaramente come parte dei rispondenti confonda la pillola Ru486 con la pillola del giorno dopo. Le funzioni abortive del primo farmaco sono meno note ma correttamente individuate, basti pensare che tra il 62% di coloro che affermano di conoscerlo solo il 3% ne dà un'interpretazione sbagliata come farmaco anticoncezionale. Per quanto riguarda il secondo farmaco, invece, ad un grado di conoscenza rilevata del 90% corrisponde un'allarmante inversione di significato: il 54% degli intervistati ritiene infatti che la pillola del giorno dopo sia un farmaco antiabortivo e non anticoncezionale quale è."

Una buona informazione è necessaria per poter formare le proprie opinioni e per fare scelte corrette. È necessario ammettere che almeno su una parte di questo argomento gli organi di informazione non sono stati all'altezza e noi giornalisti dobbiamo riflettere su questo.

"Sul tema dell'obiezione di coscienza legata all'interruzione di gravidanza - conclude Paterniani - il campione interpellato riconosce ai medici libertà di scelta ma solo se questa non arriva a pregiudicare l'esercizio del diritto all'aborto: concorda con questa posizione il 54% degli intervistati. Il 15% ritiene invece che i medici del sistema sanitario pubblico non possano rifiutarsi di praticare l'aborto, il 24% tra gli elettori di centro sinistra, mentre il 22% del campione, il 39% tra gli elettori del centro destra, è per la piena libertà di coscienza."

Se da un lato il tema dell'obbligo di ospedalizzazione per l'uso della pillola abortiva RU486 è molto divisivo con differenze di opinione molto importanti in diverse fasce della popolazione dall'altro il tema dell'obiezione di coscienza vede opinioni più simili tra tutti i marchigiani. La maggioranza vuole tutelare il diritto all'obiezione di coscienza solo quando questa non pregiudica il diritto all'aborto, questa è l'opinione del 54% dei marchigiani che scende al 48% tra gli elettori di Acquaroli e sale al 60% tra quelli di Mangialardi. Ma è anche l'idea del 52% delle donne, del 54% dei cattolici e del 56% degli under 40.

Minoritaria e più variegata in base alla fascia di popolazione l'opinione secondo cui i medici che lavorano per il SSN non dovrebbero rifiutarsi di praticare l'aborto. La pensano così il 9% degli elettori di Acquaroli, l'11% dei cattolici, il 14% delle donne il 19% degli under 40 e il 24% degli elettori di Mangialardi. In media il 15% dei marchigiani. Speculare l'opinione di chi su queste questioni non pone vincoli alla coscienza dei medici. La pensano così il 39% degli elettori di Acquaroli, il 26% delle donne e dei cattolici, e il 14% degli under 40 e degli elettori di Mangialardi. Nel complesso è l'opinione del 22% dei marchigiani.

Nelle grafiche allegate potete vedere tutte le risposte.
I risultati sono stati ottenuti con 650 interviste ad un campione rappresentativo di marchigiani.

Se ti piace esprimere giudizi e opinioni e vuoi partecipare alle nostre prossime rilevazioni, registrati al sito dell’istituto Sigma Consulting (https://www.sigmaconsulting.biz/community): un modo interessante e divertente per dare valore alle tue opinioni!

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Questo è un articolo pubblicato il 07-02-2021 alle 06:20 sul giornale del 08 febbraio 2021 - 496 letture