contatore accessi

x

SEI IN > VIVERE SENIGALLIA > POLITICA
articolo

Ancora bufera sul nuovo messaggio agli studenti di Filisetti: "La Costituzione comunque la si pensi"

3' di lettura
1235

di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


E' ancora polemica per il muovo messaggio, inviato dal Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale della Marche Marco Ugo Filisetti, agli studenti in occasione del 25 Aprile.

Già a settembre il messaggio di inizio anno scolastico, in cui Filisetti "chiama alle armi gli studenti" in una "apologia al fascismo" ripercorsa attraverso le parole del filosofo Giovanni Gentile, ministro dell’Istruzione durante i l Fascismo. E stavolta, in occasione della Festa della Liberazione, a sollevare polemiche sono alcuni passaggi della sua lettera. In particolare il passaggio in cui Filietti, citando la Costituzione, rimarca il " comunque la si pensi".

“L’Italia con il decreto legislativo luogotenenziale del 22 aprile 1946 ha stabilito che «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale», festa istituzionalizzata stabilmente il 27 maggio 1949, con la legge 260. Il 25 aprile del 1945 è infatti la data scelta per festeggiare la fine della seconda guerra mondiale in Italia, con la vittoria delle Nazioni alleate (principalmente Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Impero Britannico, Francia) con l’apporto del Comitato di Liberazione Italiano e del Corpo Italiano di Liberazione, sulla Germania nazista e sulla Repubblica Sociale Italiana, formalizzata con la resa delle truppe tedesche a Medesano (Parma) il 29 aprile e degli ultimi reparti della RSI il 3 maggio a Rovereto.

La seconda guerra mondiale causò tra gli Italiani oltre 300.000 Caduti militari e 150.000 civili: a tutti Loro, unitamente ai Caduti di tutte le altre Nazioni va il nostro commosso e reverente ricordo, senza distinzione di parte. Quell’immane conflitto ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’ Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica: uno scontro marcato dal ferro e dal sangue che ha diviso, frantumato. Ma dopo quella grande catastrofe ci sia ora il superamento delle antitesi disperate , delle demonizzazioni reciproche, il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita forte, libera, con un suo destino, che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale.

Questa è la missione forte affidata a voi nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano, ma costruire la Comunità, per l’Italia di questo nuovo millennio. E quindi rimanete sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate amicizia, strumento di una amicizia per cambiare la società e siate coraggiosi come solo la gioventù sa esserlo. I nostri padri e nonni con il “25 aprile” ci hanno dato una nuova Costituzione con progetti ideali, lucidi, ispirati ad un alto senso di giustizia, ma questa Costituzione resterà opera vana se tutti insieme, comunque la si pensi, non riusciremo a dare un’anima, non riusciremo a dare una passione alla nostra Comunità nazionale, perchè i progetti si realizzano se diventano passione, se diventano fede, se diventano destino”.



Questo è un articolo pubblicato il 23-04-2021 alle 20:14 sul giornale del 24 aprile 2021 - 1235 letture