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intervista

Vincenzo Santopadre si racconta tra passato, presente e futuro

4' di lettura
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di Edoardo Diamantini
edoardo@vivere.news


Continuano i nostri incontri con diversi protagonisti del mondo sportivo; in questa occasione abbiamo incontrato Vincenzo Santopadre, ex tennista e coach dell’attuale n.8 del ranking ATP Matteo Berrettini (che in passato abbiamo avuto il piacere di intervistare). Un ringraziamento al Panathlon Senigallia, nella persona di Elena Maria Viezzoli, che ne ha permesso il contatto. (Foto di Adelchi Fioriti)

Vivere Senigallia (Edoardo Diamantini): Quando e come nasce la tua passione per il tennis?

Vincenzo Santopadre: Nasce da molto lontano. All’età di otto anni iniziai a giocare al Circolo Tennis Sant’Agnese a Roma. In questo circolo erano soci i miei genitori e le mie due sorelle, entrambi maggiori, che frequentavano i corsi della scuola tennis. Si trovava non lontano dalla mia abitazione. Ricordo che passavo interi pomeriggi a giocarci a tennis, a calcio, al muro o a ping pong con i miei amici di infanzia e non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per trascorrere l’intera giornata con loro. In realtà ho imparato a giocare a tennis da solo, sono un autodidatta; giocavo contro il muro e giocavo partite interminabili con i miei amici. Successivamente, all’età di 10 anni, iniziai a prendere le prime lezioni.

Vivere Senigallia: Quanta la soddisfazione per gli ottimi risultati tennistici raggiunti da giocatore? Quali ulteriori aspettative, avendo comunque già raggiunto altrettante gratificazioni, per quella da allenatore?

Vincenzo Santopadre: Sono molto contento della mia carriera non tanto per i risultati ottenuti da giocatore ma perché sono fortunato ad aver potuto fare della mia passione il mio lavoro: questa credo che sia una delle ricchezze/soddisfazioni più grandi che si può avere nella vita. Un’altra soddisfazione per me è quella di aver avuto l’opportunità di viaggiare e conoscere posti, culture e persone diverse. Tornando ai risultati, sono molto contento di quanto ho raggiunto; è innegabile che per me aver calcato i campi del Foro italico, aver giocato tutti e quattro i tornei dello slam ed aver rappresentato l’Italia in coppa Davis restano le più grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda le aspettative da allenatore sono molto contento di poter continuare a svolgere un lavoro iniziato tanti e tanti anni fa; all’inizio come un gioco quando avevo otto anni, poi si è trasformato nel mio lavoro da atleta ed ora sono rimasto in questo ambito sportivo nel quale mi sento a mio agio e ho l’opportunità di vivere con ragazzi in un ambiente dove ci sono tanti valori, mi auguro di poter continuare ad avere lo stesso entusiasmo e la stessa passione che mi hanno animato fin d’ora e di poter trasmettere ai ragazzi tutto quello che posso e di aiutarli nel loro percorso di crescita sportiva ed umana.

Vivere Senigallia: Come hai affrontato il periodo del “lockdown’’?

Vincenzo Santopadre: Il periodo del “lockdown’’è innegabile che sia stato particolare; ho cercato di capire quale fosse l’opportunità nel vivere questo periodo. Per prima cosa sono stato molto fortunato perché non ho avuto parenti o vicini contagiati dal virus per cui la prima “partita” è stata vinta! Successivamente ho avuto l’opportunità di trascorrere, cosa eccezionale, parecchio tempo a Roma e stare a contatto e godermi i miei figli.

Vivere Senigallia: Come si sta preparando Matteo (Berrettini, N.d.R.) in vista dell’imminente ripresa del circuito ATP?

Vincenzo Santopadre: Matteo si sta preparando secondo me al meglio, è un ragazzo serio, volenteroso, determinato e non ha mai smesso di allenarsi in questo modo. Credo, tra l’altro, che sia anche migliorato sotto tanti punti di vista negli ultimi mesi per cui ci auguriamo che questi miglioramenti possano essere dimostrati non appena possibile. Ovviamente il “lockdown’’ ci ha imposto uno stop che ci ha fatto riflettere su tante situazioni e credo che anche questo momento sia stato utile per la sua crescita.

Vivere Senigallia: Obiettivi ed ambizioni per il futuro?

Vincenzo Santopadre: Per il futuro ovviamente il primo auspicio/obiettivo è quello di poter riprendere i tornei quanto prima, ma ciò ovviamente non dipende da noi. Inoltre gli obiettivi sono rimasti invariati: Matteo, io, e tutto il team stiamo facendo un percorso di crescita sotto tanti punti di vista e ci auguriamo di poter continuare a crescere e migliorarci come abbiamo fatto negli ultimi anni.





Questa è un'intervista pubblicata il 06-08-2020 alle 23:59 sul giornale del 08 agosto 2020 - 2207 letture