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E' morto Davi Sassoli, il Presidente del Parlamento Europeo paradigma di sobrietà e stile

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E' morto a soli 65 anni David Sassoli, giornalista e attualmente Presidente del Parlamento Europeo. Da qualche mese ricoverato per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario.

Nato a Firenze nel 1956, ha iniziato la carriera giornalistica come inviato del Tg3 nel 1992. Nel 1999 entra nella redazione del TG1 in qualità di inviato speciale per poi diventarne conduttore. Nel 2007 Sassoli diventa vicedirettore del telegiornale, nonchè dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7. L’ingresso in politica coincide con le elezioni del Parlamento europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candida come capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale. Sassoli si ricandida nel 2014 e viene anche eletto Vicepresidente del Parlamento europeo per poi essere riconfermato nel gennaio 2017. Viene poi nuovamente rieletto nel 2019, sempre in quota PD, e dal 3 luglio 2019 è Presidente del Parlamento Europeo.

Ad annunciare la scomparsa di Sassoli è stato il suo staff con un tweet e poi il ricordo lasciato sulla sua pagina Facebook.

"Si può vivere e morire in tanti modi. David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all'ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa. Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l'uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto. In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità. Principi personali così profondi da plasmarne, con tratto inconfondibile, anche la pratica e probabilmente la stessa teoria dell'agire politico. Principi semplici quanto assolutamente inderogabili, da cui non deflettere in alcun caso. Per nessun motivo. Anche quando, recentemente, di fronte ai suoi gravi problemi di salute, si erano diffuse in rete deliranti malevolenze su Covid e affini, persino in quel momento la scelta di non replicare, di non inasprire i toni, gli era sembrata l'unica possibile. Paradigma di stile, riservatezza, sobrietà. E di una merce rara, nella temperie della politica contemporanea: l'autorevolezza. Politica e morale. La fiducia che tante e tanti di voi riponevate in lui, se può esser di conforto, era ben riposta. La stima nei suoi confronti, altrettanto. Con David Sassoli l'Europa e l'Italia perdono un uomo delle istituzioni di primario livello, che credeva nella politica nella sua accezione più nobile, in un'Europa baluardo dei diritti e delle opportunità, nell'impegno a favore delle persone più deboli e indifese, nella lotta contro ogni forma di ingiustizia e prevaricazione, sempre con il sorriso. Ecco proprio vedersi salutare con un sorriso, così come con questa lieta immagine lui saluta noi, è la cosa che forse maggiormente potrebbe fargli piacere. Bello fossero tantissimi sorrisi... Grazie David"



Questo è un articolo pubblicato il 11-01-2022 alle 11:11 sul giornale del 12 gennaio 2022 - 172 letture