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comunicato stampa

25 Marzo, anniversario dell'Arengo del 1906

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“Siccome il capo naturalmente sovrasta le membra, così si giudicò conveniente di parlare in primo luogo dello Arringo, la cui autorità in antico nella nostra Repubblica era la principale.

È dunque l’Arringo la congregazione di tutto il popolo della Terra di S. Marino e della sua Curia, cioè di una persona per casa, il quale premesso il suono della campana e l’invito dei Piazzari una volta si teneva nella Chiesa della Pieve della stessa Terra, ed ora si tiene nell’aula, ossia nella Casa grande del Comune per ordine dei Signori Capitani pro-tempore di essa Terra, o di uno di loro sempre ed ogni volta che a loro, od a uno di loro sembri necessario ed opportuno” | Statuti, Decreti e Ordinamenti dell‘illustre Repubblica e della perpetua libertà della terra di San Marino, Libro 1, Dell’Arringo generale, Rubrica 1

L’Assemblea denominata Arengo nacque già in epoca medievale, come organo politico che riuniva tutti i capifamiglia della comunità sammarinese con il compito di prendere decisioni per amministrare e guidare la piccola comunità del Titano, oltre che di nominare le più alte cariche dello Stato.

Col passare del tempo e l’aumentare della popolazione, l’Arengo dovette delegare le sue funzioni principali ad Assemblee politiche dal numero più ridotto, come il Consiglio dei LX. Se in un primo momento era ancora l’Arengo a nominare i membri del Consiglio, gli Statuti del 1600 decretarono che questo compito passasse al Consiglio stesso. Si consolidò così un regime di tipo oligarchico, nel quale detenevano il potere nel Consiglio solo poche famiglie che si tramandavano l’incarico. L’Arengo non venne ufficialmente abolito, ma per secoli non venne più convocato, avendo perso tutte le sue funzioni.

Nella seconda metà dell’ ‘800 si sviluppò un movimento che richiedeva con forza profonde riforme di questo sistema. Furono queste proteste, rafforzate dal malcontento generato dalla crisi economica e dalla nascita di un forte associazionismo che finora la Repubblica non aveva conosciuto, a portare alla deliberazione del 16 Novembre 1905. Nella seduta di quel giorno, il Consiglio decise di “interpellare il popolo per mezzo del referendum di casa nostra, tutto proprio della nostra Costituzione, che è l’Arengo”.

L’Assemblea dei capifamiglia fu convocata per il 25 Marzo 1906 nella Pieve e vide la partecipazione di 805 cittadini a cui furono sottoposti due quesiti, per sapere se volessero

1. lasciare immutato il funzionamento del Consiglio “con le norme e con tutti i diritti e con tutte le prerogative che il patrio Statuto attribuisce al Consiglio stesso”;

2. trasformare il Consiglio in organo elettivo, votato dal popolo “proporzionalmente al numero degli abitanti di ciascuna parrocchia della Repubblica”.

La grande maggioranza dei votanti scelse di modificare la Costituzione, rendendo rinnovabile il Consiglio per una terza parte ogni tre anni tramite suffragio elettorale maschile. Il 10 giugno dello stesso anno si svolsero nella Repubblica di San Marino le prime elezioni politiche “moderne” a cui poterono partecipare i cittadini sammarinesi maschi capifamiglia maggiori di 24 anni: il Consiglio ne risultò rinnovato grazie all'immissione al suo interno di nuovi membri scelti direttamente dalla popolazione.

Nelle immagini:

AS RSM, B. 26/2, Arengo 25/03/1906, schede della Parrocchia di Montegiardino;

AS RSM, B. 2/2 1, Statuti del MDC (pei Tipi di Giovanni Simbeni di Rimini), Libro I, Dell’Arringo generale, Rubrica I;

AS RSM, Verbali del Consiglio Grande e Generale, Libro A n. 49 dal 14 Ottobre 1905 al 12 Ottobre 1907, parte conclusiva della seduta del 16 Novembre 1905, che deliberò "di convocare nel più breve tempo possibile l'Arringo dei Padri-Famiglia".





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-03-2022 alle 16:28 sul giornale del 26 marzo 2022 - 186 letture