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Porto, Giampieri replica ad Acquaroli sui fondi del Pnrr: "In sette mesi mai un incontro"

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L'ex presidente dell'Autorità portuale Rodolfo Giampieri risponde alle accuse mosse dal presidente della Regione Francesco Acquaroli

Giampieri, ora presidente di Assotrasporti, ha inviato una lettera ad Acquaroli, diffusa dal Corriere Adriatico, in cui risponde a tutte le sue critiche. A partire dai fondi europei del Pnrr, con solo 20 milioni di euro assegnati all’Autorità di Sistema Portuale Adriatico Centrale, cifra nettamente inferiore agli altri porti dell'Adriatico. L'ex presidente scrive che le richieste e i progetti dell'Autorità portuale dorica "erano pari a 358 milioni di euro e sono stati regolarmente inoltrati dalla Regione al Ministero Infrastrutture. Sarebbe stato preciso compito della Regione trattarle con gli organismi ministeriali competenti. Cosa è stato fatto?".

Giampieri spiega che sono stati cercati canali alternativi di finanziamento, avanzando richieste al ministero per altri 137 milioni. Il tutto - attacca - senza la collaborazione di Acquaroli, che pure si è tenuto la delega sui porti marchigiani. E che in 7 mesi "non ha avuto il tempo" per incontrare Giampieri.

Giampieri elenca poi quanto fatto sotto la sua governance e con il supporto delle istituzioni locali: "Abbiamo dato piena operatività alla banchina 26, ricostruito la 22, demoliti i silos non più utilizzati per consentire ora un nuovo assetto per i traghetti ed un potenziamento dello stesso traffico. Abbiamo usato efficacemente i fondi europei: per l’intermodalità e la costruzione del binario treno di una lunghezza tale da renderla competitiva, per innovazioni tecnologiche uniche nel sistema doganale, per riqualificare e valorizzare il mercato ittico".

"Per l’Uscita dal porto di Ancona - continua - insieme al Comune abbiamo spinto affinché lo Stato, attraverso l’Anas se ne assumesse la responsabilità diretta (non con un project), tanto che è in corso il progetto definitivo e le risorse sono assegnate su fondi del Ministero".

Giampieri parla di una "linea strategica condivisa con tutte le istituzioni del territorio, gli operatori, le associazioni e le parti sociali che hanno saputo fare squadra". E conclude affermando che "nel clima di incertezza e superficialità gli operatori lavorano male e gli investitori fuggono".



Questo è un articolo pubblicato il 13-07-2021 alle 16:56 sul giornale del 14 luglio 2021 - 311 letture