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Gli "Stracomunitari" con "Stracqua"

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da Organizzatori


In questo servizio, diviso in tre parti, il Presidente dell’Associazione Stracomunitari, Mohamed Malih, spiega STRACQUA, una pratica eco-sostenibile sulla diffusione e l’uso dell’acqua in contenitori di Tetra pak, anziché nella plastica monouso.

Mohamed, innanzitutto, quali sono le attività della Vostra Associazione?

Dal 2016 la nostra Associazione, in linea con le finalità statutarie, si è prodigata a raccogliere, tra varie organizzazioni commerciali, e distribuire, tra le famiglie bisognose del territorio (circa 60 famiglie), generi di prima necessità (principalmente frutta, verdura, pane, bibite). A seguito di questo impegno per la riduzione degli sprechi e nella logica del riciclo dei beni alimentari utilizzabili dalle famiglie in difficoltà, l’attenzione dell’Associazione si è centrata ultimamente su una questione ambientale di enorme importanza: la plastica mono uso, di cui è composta la stragrande maggioranza delle bottiglie d’acqua cosiddette da ‘passeggio’.

Ma al momento esiste l’acqua dentro il brick di cartone?

Ancora poco, in quanto, per questa tipologia di prodotto, i consumatori trovano l’acqua, nella stragrande maggioranza dei casi, solo in bottiglie di plastica o di vetro. Eppure, i contenitori di cartone sono composti da oltre il 70% di materia di origine vegetale (72% per il volume 330ml, 76% per quello da 500ml) e ben si prestano ad uno smaltimento agile e controllato. La percentuale così alta di materia vegetale (di cui carta certificata FSC, tappo e film in HDPE plant-based certificato Bonsucro, ottenuto dalla polimerizzazione degli scarti della filiera della canna da zucchero) fa intendere fin da subito il risparmio di plastica fossile immessa in commercio. Quindi, riteniamo che la tendenza del mercato per i prossimi anni sarà quella di servirsi di contenitori alimentari sempre più ecologici, ma anche più sicuri, contenenti non solo bibite ma anche l’acqua.

Data questa situazione, allora qual è la vostra proposta?

Dare maggiore impulso a questa tendenza e ‘spingere’ il consumo dell’acqua nei brick di cartone al posto della plastica. L’idea progettuale è quindi quella di promuovere e diffondere l’abitudine, tra i cittadini, gli enti e le imprese, ad utilizzare contenitori di cartone per l’acqua di piccola dimensione anziché della plastica monouso.

Dove avete trovato questo brick che avete chiamato STRACQUA?

Nelle nostre ricerche tra i potenziali fornitori di Acqua nel cartone di Tetrapak, abbiamo scoperto un’azienda, con sede a Marradi nelle colline tosco-romagnole in provincia di Firenze. Acquainbrick nasce nel 2019, come startup innovativa, con l’obiettivo di innovare il settore del beverage proponendo un’alternativa maggiormente sostenibile alla classica bottiglietta di plastica da mezzo litro, sostituendola con un brick in cartone personalizzabile, che diventa anche strumento di comunicazione per le aziende che lo scelgono, e di chiudere il cerchio del riciclo, nella logica di economia circolare, elaborando il progetto di un nuovo metodo di separazione degli elementi mediante un processo a matrice biologica, immettendo sul mercato di un nuovo materiale derivante dallo scarto del contenitore di carta esausto. Un’Azienda quindi che produce contenitori di carta, basandosi sulla volontà di innescare una svolta culturale sostenibile e innovativa nel mercato dell’acqua in bottiglia, cambiando le abitudini di bere acqua, sostituendo il contenitore classico in plastica fossile con un involucro decisamente più sostenibile come il brick di cartone completamente riciclabile.

In città, abbiamo già visto questo brick in occasione di celebri manifestazioni estive ed in qualche ristorante…

Infatti, il nostro brick potrebbe non essere una novità ma è quello che propone che ci coinvolge. D’altra parte è necessario del tempo per creare buone abitudini e dipendere da esse, cambiando/distruggendo quelle cattive e tracciando nuovi sentieri per una buona semina. Serve, dunque, continuità; ne abbiamo sentito parlare quest’estate e noi vogliamo continuare a farlo. Ce lo impone la salvaguardia del pianeta, e lo prevede l’obiettivo 12 dell'Agenda 2030 dell’ONU quando parla della riduzione, in modo sostanziale, della produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo.

Quali sono gli ambiti dove promuoverete STRACQUA?

Innanzitutto all’aperto, fra i cittadini e le famiglie in occasione delle prossime feste/eventi di piazza, a Senigallia come negli altri comuni delle valli, dove daremo gratuitamente alcuni brick a fronte di un piccolo contributo. Inoltre, faremo conoscere il progetto a molti portatori d’interesse locali come i Comuni, le scuole del territorio, le imprese più sensibili ai temi ambientali, le organizzazioni sindacali e datoriali, alcune cooperative ed Associazioni del Terzo settore. Anche a loro offriremo una certa quantità di brick per consentire che si diffondano tra il personale dipendente e i loro clienti.

Chi desiderate ringraziare per il momento?

Sicuramente Banca Etica e il suo Network, che, da subito convinti dell’importanza del progetto, ci ha incoraggiato a promuovere l’iniziativa anche attraverso la sua piattaforma di raccolta fondi (spiegheremo più avanti di che si tratta); anche la stessa Acquainbrick, che è l’azienda che ci ha fornito i brick e la consulenza sui messaggi di valore da trasmettere.



Questo è un MESSAGGIO PUBBLICITARIO - ARTICOLO A PAGAMENTO pubblicato il 22-09-2021 alle 11:30 sul giornale del 23 settembre 2021 - 549 letture