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A gennaio e febbraio morti 87 pedoni in Italia, uno in PA Bolzano

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ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – comunica i dati dei due primi mesi dell’anno 2023 relativi ai decessi relativi ad investimenti di pedoni, con l“Osservatorio Pedoni” che si è aggiunto agli altri ("pirateria", "contromano", "stragi delle notti del fine settimana", "incidenti con bambini", "sbirri pikkiati" ecc.), con gli incidenti rilevati dalle Forze di Polizia e dalle Polizie Locali con i decessi degli utenti più deboli della strada.

Di seguito la nota:

I dati sono provvisori e non ricomprendono i decessi avvenuti in ospedali a distanza di tempo. Questi numeri sono stati raccolti tra i referenti di ASAPS sul territorio nazionale e dai mass-media, e sono ovviamente parziali (anche se indicativi), in quanto i dati che verranno poi ufficializzati da ACI-Istat terranno conto anche dei decessi avvenuti entro trenta giorni dall'incidente.

Dal 1° gennaio al 28 febbraio 2023 sono morti in Italia 87 pedoni, 64 uomini e 23 donne, 70 cittadini italiani e 17 stranieri, in netto aumento rispetto ai dati nel bimestre dell’anno 2022, quando avevano perso la vita 58 persona, secondo la stima preliminare ASAPS.

Il numero più elevato di decessi è avvenuto a gennaio, con ben 51 decessi, e con il mese di febbraio costellato di 36 croci lungo le strade della penisola.

Dall’analisi dell’ASAPS sull’età dei deceduti, emerge che 4 avevano meno di 18 anni (il più piccolo solo 4 anni investito in Sicilia a Termini Imerese), 49 avevano un’ età tra i 18 e i 64 anni, 34 oltre i 65 anni, con una anziana di ben 95 anni morta sulle strisce pedonali a Milano. Si conferma perciò un altissimo rischio per i pedoni che hanno superato i 65 anni, che hanno minori riflessi, lentezza nei movimenti e soprattutto percepiscono il pericolo in modo più limitato rispetto ad una persona più giovane. ASAPS da anni chiede campagne di sensibilizzazione proprio sul tema degli anziani e dei pericoli sulle strade, visto che sono gli utenti maggiormente vulnerabili tra tutti.

Negli 87 decessi, si è accertato che in 2 casi il conducente investitore era ubriaco, ma molte volte si scoprirà a distanza di giorni, dopo le analisi negli ospedali; gravissima la situazione sul fronte “pirateria” stradale, perché in ben 12 sinistri il conducente è fuggito ed in un caso era addirittura un minorenne, lasciando la vittima a terra esanime, senza prestare soccorso, con un comportamento criminale, nonostante l’inasprimento delle sanzioni penali aggravate dalla legge sull’omicidio stradale che sta per compiere 7 anni. Va precisato che i casi di guida alterata saranno sicuramente in numero più elevato, perché spesso i singoli conducenti vengono sottoposti ad analisi del sangue da parte degli organi di polizia stradale, per accertarne le condizioni. Sono però numerosi i sinistri provocati dalla guida distratta, quella che fa dire al conducente “non l’ho visto”. Gli organi di polizia stradale chiedono i tabulati previo nulla osta dell’autorità giudiziaria per scoprire che il conducente stava massaggiando o chattando. ASAPS ha esaminato in almeno il 20% dei decessi tale causa, spesso provocata dalla “sbornia del terzo millennio”, cioè l’uso indiscriminato del cellulare alla guida, soprattutto nella messaggistica istantanea e nelle dirette sui social network. ASAPS, da anni, chiede l’inasprimento delle sanzioni amministrative per l’uso del cellulare alla guida, con la sospensione della patente alla prima violazione, e chiede con forza che tale comportamento sia inserito nelle aggravanti specifiche dei reati di lesioni personali stradali e omicidio stradale, considerato che il Legislatore del 2016 l’ha dimenticato.

La Regione più a rischio per i pedoni è il Lazio con 19 decessi, di cui 12 solo nel comune di Roma, seguita dalla Lombardia con 10 decessi ed Emilia Romagna con 9 morti.

ASAPS ha stimato in 80 i casi in cui il pedone è stato ricoverato in codice rosso presso le rianimazioni e i reparti di terapie intensive.

Nel primo bimestre 2023 i veicoli investitori sono risultati:

- 71 autovetture

- 8 autocarri di cui 2 della nettezza urbana

- 4 ciclomotori motocicli

- 4 bus/tram.

DICHIARAZIONI PRESIDENTE ASAPS GIORDANO BISERNI

ASAPS con il nuovo Osservatorio Pedoni vuole fornire uno spaccato della sicurezza stradale in tempo reale in Italia, partendo proprio dall'utente più debole che è il pedone. Abbiamo anche attivato la mappa della geolocalizzazione che ha avuto già decine di migliaia di visualizzazioni sul sito www.asaps.it. Siamo sconcertati per i numerosi annunci senza però, al momento, nessun provvedimento, neppure con un disegno di legge che abbia preso in considerazione questa drammatica mortalità di utenti vulnerabili. Non si parla più dell’emergenza della distrazione dall’uso del cellulare alla guida. Ancora più sconcerto per i 12 casi di pirateria su 87 decessi, un dato spaventoso, se rapportato anche al fatto che se individuati quasi mai andranno in carcere. Lo diciamo da anni che in Italia le strisce pedonali non sono luogo “sacro” in materia di sicurezza stradale come in tutti gli stati europei, e ci domandiamo quando sarà possibile sanzionare in automatico con telecamere ed agenti la mancata precedenza proprio sugli attraversamenti pedonali, con una sorta di “pedovelox”. Serve maggiore attività di controllo e repressiva sulle strade, visto che le norme prevedono ben otto punti decurtati dalla patente in caso di mancata precedenza.

In allegato le tabelle per regione, la tabella per causa e il prospetto complessivo, elaborato dall'Osservatorio Pedoni ASAPS.

Dati per Regione primo bimestre 2023

  • LAZIO: 19
  • LOMBARDIA: 10
  • EMILIA ROMAGNA: 9
  • CAMPANIA: 9
  • VENETO: 8
  • SICILIA: 6
  • TOSCANA: 5
  • CALABRIA: 5
  • PIEMONTE: 4
  • PUGLIA: 3
  • SARDEGNA: 2
  • MARCHE: 2
  • FRIULI VENEZIA GIULIA:2
  • UMBRIA: 1
  • PROV. AUT. BOLZANO/BOZEN: 1
  • MOLISE: 1
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Questo è un articolo pubblicato il 04-03-2023 alle 12:24 sul giornale del 06 marzo 2023 - 74 letture






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