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Fano, la bomba è stata fatta brillare. Il video del conto alla rovescia

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Ore 11:15, la bomba è esplosa. È stata fatta brillare, al largo della Sassonia, a circa quattro chilometri dalla spiaggia. Prima una micro-carica pensata per allontanare i pesci ed evitarne la moria, poi l’ordigno di fabbricazione inglese risalente alla seconda guerra mondiale è stato fatto esplodere. Tanti i presenti a riva per assistere alla detonazione, arrivata in ritardo e senza offrire lo spettacolo preventivato.

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Il primo step è stato quello di controllare le condizioni della bomba. A seguire lo scoppio per “allertare” la fauna marina. Infine, gli artificieri e i subacquei della marina militare hanno chiuso definitivamente il discorso. A intervenire sono stati gli stessi eroi che, la scorsa settimana, hanno rischiato la vita portando l’ordigno al largo quando era già stato innescato. Tutto come da copione, al di là dell'orario. Le operazioni sono cominciate alle 9 del mattino, ma – causa meteo - tra accertamenti sul posto e brillamento vero e proprio ci sono volute più di due ore.

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Burian-bis: è atteso nei prossimi giorni il “ritorno di fiamma” del vento siberiano che poche settimane fa ha portato gelo e neve anche a bassa quota. E questa mattina, durante l’attesa, si è fatto sentire con i suoi primi morsi – anche piuttosto decisi - fatti di pioggia intermittente e di vento gelato che ha messo a rischio l’integrità degli ombrelli. Ma niente di tutto questo ha scalfito la curiosità dei fanesi. In tanti hanno voluto assistere alla detonazione dalla spiaggia, vicino al cantiere dello scolmatore in cui martedì scorso è stato rinvenuto l'ordigno. La gente è via via aumentata con il passare del tempo. Presenti anche il sindaco di Fano Massimo Seri, l’assessore ai lavori pubblici Cristian Fanesi e il numero uno di Alberghi Consorziati Luciano Cecchini, oltre a diversi rappresentati delle forze dell’ordine. Magro lo spettacolo finale: data la distanza, dalla riva non si è vista alcuna colonna d’acqua, se non uno sbuffo ben oltre la scogliera. Chi era a casa, invece, per un attimo ha sentito tremare vetri e pavimenti.

Si chiude comunque un capitolo significativo per la storia fanese. Il ritrovamento dell'ordigno ha infatti portato a un provvedimento storico per la città: l'evacuazione di circa 23 mila persone, un terzo della popolazione. L'allarme è durato pressoché una notte, ma si è molto parlato della bomba sia dentro sia fuori le mura romane della città. Sui social un rincorrersi di notizie e di commenti – tra pareri personali e congetture -, e tantissime le telecamere e i giornalisti provenienti da tutta Italia e non solo (anche la BBC si è interessata all'evento).

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Questo è un articolo pubblicato il 19-03-2018 alle 12:23 sul giornale del 20 marzo 2018 - 4278 letture