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L'Arena Gabbiano "bloccata" dai concerti in piazza Garibaldi: "Avevamo chiesto all'Amministrazione una concertazione"

5' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


L'Amministrazione Comunale sposta tutti gli eventi musicali in piazza Garibaldi e “blocca” l'attività dell'Arena Gabbiano. Allo storico cinema cittadino (l'unico per altro rimasto) è stato costretto a rivedere la programmazione estiva, già pronta, facendo slittare l'apertura. A spiegare quanto sta accadendo è una lettera aperta rivolta dalla Fondazione Gabbiano ai cittadini e ai fruitori del cinema per spiegare l'accaduto.

"Scriviamo queste righe perché pensiamo che piazza Garibaldi sia bellissima, che sia un luogo di aggregazione, socialità e confronto. Scriviamo queste righe perché, per un'attività come la nostra, avere un luogo così potenzialmente vivo non può che essere positivo e ancor più importante per la nostra visibilità (d'altra parte siamo sempre stati, quelli "dietro piazza del Duomo"). Scriviamo queste righe perché siamo qui da trent'anni, perché l'Arena Gabbiano con la fatica ed i sacrifici dei ragazzi che ci lavorano, è diventata ormai da un decennio la prima arena regionale, fonti ministeriali alla mano, per numero di spettacoli, eventi e presenze nell'arco dell'intera stagione estiva. Questo grazie soprattutto alla risposta del nostro pubblico che non ci ha mai fatto mancare la propria vicinanza, l'affetto, la gratitudine per il servizio culturale alla città, sempre dato In sordina e senza palcoscenici da occupare o poltrone da presidiare.

Scriviamo queste righe e ve le affidiamo perché non ci piacciono le cose dette male, non sopportiamo le leggende, i fatti distorti, oggi si direbbe le fake news: l'Arena Gabbiano NON è un tappo per gli eventi di piazza Garibaldi, se dovessero arrivarvi alle orecchie queste notizie, voi dite no: Diffidate da queste affermazioni. L'Arena Gabbiano potrebbe essere invece una risorsa di idee per arricchire un programma (che a noi piacerebbe potesse avere, un giorno, un filo conduttore, anziché essere una sorta di vestito da arlecchino fatto di tanti "pezzi" attaccati gli uni agli altri. Un programma concertato anche con l'amministrazione comunale, perché pensiamo di avere una profes-sionalità che può essere sinergica con la città per arricchire l'intera offerta culturale.


Se un tavolo di coordinamento sembra impossibile
Scriviamo queste righe perché nessuno ha il diritto di distruggere l'Arena Gabbiano, nessuna am-ministrazione comunale, nessun altro. Per fare coesistere le preziosità cittadine ci vuole confronto e voglia e capacità di risolvere quelle piccole "criticità" che si incontrano e senza arrecare danni a chi, con la propria attività, manda avanti la vita di tante famiglie di lavoratori dello spettacolo impiegati in questa struttura. Avremmo voluto raccontarvi di serate già definite con registi, attori, nuovi format (come nostra consuetudine) e invece siamo qui a chiedervi vicinanza e di essere portavoce del nostro messaggio: nessuno ha il diritto di distruggere l'Arena Gabbiano.

Già con le precedenti amministrazioni avevamo chiesto un tavolo di confronto, mai avvenuto seriamente; in questo ultimo anno lo abbiamo chiesto da oltre 7 mesi e ripetutamente e più volte, sugli eventi della piazza (per modulare di conseguenza il nostro programma): cercare di avere per tempo le date degli eventi estivi in piazza, organizzati da amministrazione ed altri enti e con un cartellone condiviso, a noi sembrava la cosa più semplice del mondo. Così non è stato. Con un cartellone (il nostro) già definito, ad inizio giugno ci siamo trovati ad annullare le date di ospiti e di altri eventi dal momento che ci siamo ritrovati oltre 20 concerti, dai 9 degli anni passati, senza considerare altre manifestazioni. Un fulmine a ciel sereno. Ricevere dall'amministrazione comunale le date degli eventi in piazza ad inizio giugno e dopo una nostra dichiarazione sui quotidiani in cui ci definivamo pronti per la stagione estiva, è stata una mancanza di rispetto assoluta nei confronti del nostro lavoro e, se permettete, anche verso di voi spettatori. Tralasciamo l'impatto economico che la attività estiva ha nei nostri bilanci, ma vi assicuriamo che ha un grosso "peso" specifico. Non si va contro le attività economiche o, almeno, che lo si faccia con stile...


Il nostro pubblico meritava questa attenzione: quello che si sveglia alle 6 della mattina per venire al cinema agli spettacoli dell'alba con colazione a seguire, quello dei "mercoledì d'essar, quello "ah, io non li capisco i mercoledì d'essai' quello delle paure perché in galleria sarebbe meglio di no perché c'è il vetro che taglia lo schermo ma piuttosto che tornare a casa, vado"; quello che la domenica "allo spettacolo delle 16.30, ancora non ho l'età per andarci", quello dei "grazie, grandissimo film", quello al quale da oggi mettiamo in mano le nostre preoccupazioni convinti del fatto che non serva fare rumore sui media intorno ai problemi, meglio chiedere vicinanza a chi così grandi ci ha fatto diventare: voi!

Un palco girato, poteva bastare... Alla fine, se proprio un 'tavolo di coordinamento' era troppo, ci saremmo accontentati almeno di un palco posizionato in modo diverso, magari "ruotato" verso il fiume e non con le casse che "sparano" verso la nostra/vostra Arena. Scriviamo queste righe perché, a volte, per risolvere i problemi e dare la possibilità di lavorare serenamente e senza sognarsi i dinosauri, basta poco..."



Questo è un articolo pubblicato il 29-06-2021 alle 20:11 sul giornale del 30 giugno 2021 - 2631 letture