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comunicato stampa

Metro di superficie, Daniele Ballanti sul progetto “scambio intermodale alla Stazione marittima”

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In onore al 160° anniversario dell’Unità d’Italia, nel 2021 Ballanti ha presentato in Consiglio regionale, alla presenza di Comune, Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, l’idea di punto di scambio intermodale sotto la nuova Piazza dell’Unità d’Italia, cerniera tra Città e Porto

Chiudere la Stazione marittima nel 2015 è stata una sciocchezza e un danno ambientale aggravato dal fatto di non aver colto la potenzialità di una vera metropolitana di superficie con treni-tram, veloci, verdi, come stanno realizzando decine di città italiane, seguendo i modelli europei. La visione troppo provinciale e chiusa, ritenendo un ostacolo i treni, ha dato priorità al traffico privato e ai TIR nonostante il caos, l’inquinamento acustico e ambientale che essi portano in pieno centro, come i cittadini di via XXIX Settembre, di Capodimonte e del centro sanno bene. La mancanza di visione più sostenibile è perpetuata nel continuatore dell’Amministrazione uscente, come si evince dalle dichiarazioni della candidata Sindaco Simonella e della sua parte politica: no ai treni, si ai TIR, più bus elettrici (senza pensare balle batterie esauste) quando invece va trovata una soluzione per tutte le modalità di trasporto. Si deve e si può fare! Sulle circolari filoviarie, che avevo proposto nel piano di riordino del TPL nel 2012, “Il Sistema a Cerchi” presentato mezzo stampa e consegnato all’Amministrazione e a Conerobus, va detto che erano previste come complementari alla metro, non estrapolate senza una visione più ampia di trasporto pubblico.

Lo scambio intermodale proposto sotto le mura di via XXIX Settembre, Banchina Da Chio, prevede il mantenimento di uno o due binari, impianti di risalita, un parcheggio ad uso residenti e per la sosta breve, servizi, binari e la strada del porto coperti per non farli più intersecare con i pedoni, allargando la passeggiata sopra da Traiano fino all’incrocio del Mandracchio. Sopra, piano via XXIX Settembre la realizzazione della piazza più grande di Ancona, Piazza dell’Unità d’Italia, il cui perimetro andrebbe dalla statua di Traiano fino a Porta Pia e verso il mare fino a metà del Molo Wojtyla; uno spazio enorme da adibire agli eventi culturali, sociali, d’incontro, mercatini, come estensione dei tavoli delle attività ristoratrici e manifestazioni varie e tanto altro. Una piazza che scende ai Moli diventati un lungo porto che va dal Porto Antico allo Scalo Vittorio Emanuele fino a Porta Pia e il Mandracchio. Senza più reti e con il mare finalmente restituiti alla Città.

Le ricadute positive: meno emissioni inquinanti, uno scambio davvero intermodale treno-tram-filobus-biciclette con la mobilità dolce, pedonale, ecc.. E per ultimo la ruota panoramica fissa che non sia più un giochetto natalizio ma che in ogni stagione consenta di godere della bellezza del panorama: centro storico, Duomo, Porto, mare, tramonti, costa, Appennini, ecc.. Ecco perché quando da Roma è giunta la linea dello spostamento dei traghetti nella Banchina Marche che consentirà lo spostamento della Dogana sotto Porta Pia al Molo Sud è sembrata ulteriormente vecchia la visione (no metro di superficie) di chi ha già governato negli ultimi anni e si candida a proseguire andando in contrapposizione alle desiderate degli anconetani che il mare se lo portano dentro al proprio DNA culturale.

Daniele Silvetti invece, ha sempre desiderato ripristinare il contatto cittadino-mare e quando ne abbiamo parlato, come anche delle sua sensibilità per l’ambiente e la sostenibilità, mi ha conquistato e per questo, mi sono messo al servizio del candidato Sindaco Daniele Silvetti portando le mie esperienze civiche, associative, progettualità, di sensibilità ambientale e sostenibile, che perseguo nel Movimento Civico che ho fondato, nella Lista Civica “Ancona Protagonista” di Silvetti Sindaco. Ad una nuova Ancona ci credo.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-03-2023 alle 17:37 sul giornale del 23 marzo 2023 - 446 letture






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