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intervista

Molinari (PoliMi): "Studiamo la resilienza della comunità Senigalliese per difenderci da futuri eventi alluvionali"

4' di lettura
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di Michele Pinto
vivere.me/michelepinto


La professoressa Daniela Molinari del Politecnico di Milano sta studiano come le comunità di Senigallia, Ostra e Trecastelli hanno reagito all'alluvione del 2022. Le loro ferite, non solo materiali, e la loro capacità di reagire sono oggetto di uno studio che permetterà di arrivare più preparati e meno vulnerabili a futuri eventi avversi. Vivere Senigallia l'ha intervistata.

Vivere Senigallia: Cosa cerca di capire questo studio?
Daniela Molinari: Questo studio mira ad esplorare i vari aspetti del danno subito dalle persone in seguito ad un evento alluvionale. Spesso, a valle di un evento, l'attenzione si concentra sui danni diretti a edifici e infrastrutture, ma non bisogna dimenticare che la capacità di un territorio di affrontare un’emergenza dipende anche dalla resilienza delle comunità colpite, dalla loro capacità di minimizzare i danni e di reagire all’evento. Diventa quindi essenziale capire quali sono i fattori che rendono le comunità più resilienti, partendo da quanto è accaduto in passato, esaminando le conseguenze che gli eventi hanno avuto sulle persone, per poter prevedere delle azioni mirate alla loro riduzione.

Come è nato questo progetto?
A seguito dell'evento di settembre 2022, diversi ricercatori italiani, tra cui un gruppo del Politecnico di Milano, hanno unito le loro forze per raccogliere dati sull'evento, proprio al fine di aumentare le nostre capacità di previsione e prevenzione, a supporto delle autorità competenti a livello locale e nazionale. Grazie a questa esperienza, abbiamo compreso l'importanza di sviluppare un progetto incentrato sul danno percepito dalla popolazione. L’occasione si è creata con la partecipazione del mio gruppo di ricerca al progetto nazionale RETURN, finanziato dal PNRR con l’obiettivo di migliorare la conoscenza scientifica a supporto della creazione di comunità sempre più resilienti (https://www.fondazionereturn.it/en/)

Il questionario è indirizzato solamente a chi ha avuto danni alla propria casa?
Non solo. Il questionario è indirizzato anche a chi ha subito impatti indiretti come l’interruzione dell’attività lavorativa, l'impossibilità di accedere a infrastrutture o servizi a causa di ponti o strade danneggiate o a chi ha un conoscente, amico o parente che è stato direttamente colpito. Ma anche a membri della cittadinanza che non sono stati direttamente impattati ma che hanno avvertito un senso di impotenza di fronte agli eventi in corso e a coloro che tutt’oggi si sentono a rischio.

Cosa farete con i risultati ottenuti dal questionario?
Incrociando le informazioni sui danni subiti e percepiti dalla popolazione, le caratteristiche dei soggetti colpiti e le informazioni a nostra disposizione sull’evento svilupperemo un modello di vulnerabilità della popolazione, che permetta di capire quali sono i fattori che maggiormente influenzano il danno, e quindi quali azioni mettere in campo per ridurlo, sia in tempo di pace che durante un’emergenza.

Come può essere utile alla popolazione di Senigallia, Ostra e Trecastelli?
Non possiamo pensare che non ci saranno più alluvioni in futuro e quindi bisogna essere pronti all’eventualità che un altro evento si verifichi e dobbiamo organizzarci per far sì che, quando questo avverrà, l’impatto sui territori colpiti sia il minore possibile. Questo studio mira proprio a questo, a contribuire a rendere più resilienti le comunità che vivono in aree a rischio, non solo guardando alle opere strutturali (come argini e casse di espansione) ma anche alla vulnerabilità delle persone.

Come sta andando la raccolta dati?
Solamente in tre giorni abbiamo raccolto oltre cento risposte, il che indica che la comunità ha accolto positivamente il progetto. Tuttavia, auspichiamo di raccoglierne un numero ancora maggiore. Una partecipazione ampia è fondamentale per creare un modello affidabile, che possa essere preso seriamente in considerazione a diversi livelli.
È possibile rispondere al questionario qui: https://vivere.me/questionario_alluvione

Quali saranno i tempi per vederne i risultati?
Il modello non sarà pronto prima di un anno, soprattutto perché il questionario prevede anche delle risposte aperte che per noi sono molto importanti; vogliamo assicurarci che anche i commenti dei singoli vengano presi in considerazione, ovviamente aggregando le risposte. Alcune informazioni di carattere generale (come il numero di persone che ha partecipato, la loro provenienza, l’età) potranno tuttavia essere disponibili in tempi più brevi.

Le istituzioni sono coinvolte?
Il progetto è stato sviluppato interamente dal Politecnico di Milano. Prima di procedere alla diffusione del questionario abbiamo tuttavia avvertito le autorità comunali, che già ci avevano fornito supporto nel 2022. Quando il modello sarà pronto, prevediamo la diffusione e un coinvolgimento attivo di tutti gli attori coinvolti nella gestione del rischio.


La partecipazione al sondaggio è molto utile ed apprezzata. Il tempo di compilazione è inferiore ai 15 minuti.
Si può partecipare cliccando qui: https://vivere.me/questionario_alluvione

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Questa è un'intervista pubblicata il 26-04-2024 alle 17:01 sul giornale del 27 aprile 2024 - 2312 letture






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