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Controlli a tutela del distretto industriale: sequestrati oltre 1.400.000 accessori per l’abbigliamento contraffatti

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Non si ferma il capillare controllo economico del distretto industriale pratese promosso dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato a tutela del tessuto produttivo e dell’imprenditoria onesta della Provincia, diretta al contrasto delle fenomenologie illecite storicamente radicate nel distretto industriale pratese al fine di salvaguardare il consumatore finale dall’acquisto di merce contraffatta e pericolosa per la salute pubblica poiché non certificata.

La necessità di salvaguardare il consumatore finale dall’acquisto di merce contraffatta nella convinzione che i prodotti siano sicuri e certificati e nel contempo l’esigenza del Corpo di tutelare il tessuto produttivo italiano, particolarmente colpito dai fenomeni illeciti che ledono la proprietà intellettuale, ha indotto il Comando Regionale Toscana ad avviare specifiche attività di analisi ed elaborazione di percorsi ispettivi dedicati, finalizzati a disarticolare le cosiddette “filiere del falso”.

A seguito di specifiche direttive operative del Comando Provinciale di Prato, il Gruppo di Prato, che costantemente monitora il locale distretto del tessile alla ricerca di qualsiasi illegalità di natura economico-finanziaria, ha individuato, nella zona industriale pratese, un’azienda dedita alla commercializzazione di prodotti in violazione alla normativa vigente a tutela dei marchi registrati nazionali ed esteri, sottoponendo a sequestro oltre 1.400.000 accessori per l’abbigliamento contraffatti e mille metri di tessuto contraffatto.

I responsabili sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di commercializzazione di capi contraffatti.

L’azione di vigilanza e controllo svolta dalla Guardia di Finanza continuerà a colpire le fenomenologie criminali più radicate nel tessuto socio-economico del capoluogo con il fine di reprimere il fenomeno della contraffazione che rappresenta una delle priorità del Corpo, atteso che va a colpire, oltre ai diritti dei titolari, anche il corretto funzionamento del mercato. Nel breve termine, infatti, si riducono le vendite, diminuiscono i profitti e si contraggono i livelli di occupazione; nel lungo periodo, il rischio per le imprese si concretizza nella perdita di potere del marchio, provocata dalla concorrenza sleale.

Di seguito, si riportano gli esiti delle principali operazioni condotte nel 2023, sostanziatesi in oltre 70 specifici interventi, nel corso dei quali sono state contestate violazioni nei confronti di 54 responsabili e sottoposte a sequestro:

- 6 milioni di integratori alimentari in violazione di quanto previsto dal D. Lgs. 169/2004 per la loro commercializzazione, per un valore di € 500 mila;

- oltre 5,6 milioni di capi ed accessori per abbigliamento, per un valore di circa € 13 milioni;

- 20 cliché e 15 punzoni necessari alla stampa dei marchi contraffatti su tessuti, che avrebbero prodotto, in una sola giornata, oltre 85.000 capi di abbigliamento anonimi in capi contraffatti, per un valore commerciale di circa un milione di euro giornalieri.



Questo è un articolo pubblicato il 13-02-2024 alle 10:13 sul giornale del 14 febbraio 2024 - 20 letture






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